venerdì 15 marzo 2013

STATO CITTA' DEL VATICANO

Quando si è in giro per Roma, non ci si accorge di aver oltrepassato il confine. Eppure quando si entra in piazza San Pietro, ci si è lasciati alle spalle l'Italia e si è entrati nello Stato Città del Vaticano. Il più piccolo Stato indipendente del mondo con 0,44 chilometri quadrati di territorio, che è un'enclave della Repubblica Italiana, poiché si trova nel cuore di Roma. Numericamente è anche il meno popoloso della terra con 836 abitanti.



Non si sentono grosse differenze, perché la lingua ufficiale dello Stato è l'italiano, solo per la Santa Sede la lingua ufficiale è il latino. Inoltre, benché lo stato abbia una propria moneta, viene utilizzato l'Euro, su cui è raffigurata l'effige del Papa in carica. Si possono spedire lettere e cartoline, perché lo Stato emette anche francobolli che vengono usati per il servizio postale in tutto il mondo.
lo Stato Città del Vaticano ha anche un governo proprio, è una monarchia assoluta elettiva, con a capo il Sommo pontefice che ha pieni poteri legislativi, esecutivi e giudiziari. nel periodo di sede vacante, cioè quando il Papa muore oppure rinuncia, i poteri sono assunti dal Collegio dei Cardinali.
In piazza San Pietro si respira un'aria particolare, la magnificenza della piazza con il colonnato circolare, l'obelisco vaticano che si erge nel centro e soprattutto la basilica di San Pietro che lascia senza fiato. Anche solo ad immaginarne la storia e tutto ciò che ha visto passare...


Nel piccolo Stato ci sono molte cose da vedere e benché sia così poco esteso non basta un giorno soltanto per vedere tutto. Le Cappelle, i musei Vaticani, i giardini Vaticani... Il Monastero Mater Ecclesiae, i palazzi, la Torre Gregoriana, le Mura Leonine, le sale e le Scale, i siti archeoligici... Le Università, le Biblioteche...

Un'altra delle prerogative di questo Stato è la Guardia svizzera pontificia, un corpo armato fedele al servizio del papato dal 22 gennaio 1506 e unico corpo di Guardie svizzere ancora operativo.
Nel lontano gennaio del 1506, un gruppo di mercenari svizzeri, 150 in tutto, comandati dal capitano Kaspar von Silenen, del Cantone di Uri, attraversò la porta del Popolo ed arrivò in Vaticano per servire l'allora Papa Giulio II.
Le Guardie svizzere difesero il papato, scortarono il Papa e parteciparono a battaglie. Nel 1527, il 6 maggio, durante il Sacco di Roma, fatto dalle milizie di carlo V, permisero con il loro sacrificio a Papa Clemente VII di salvarsi la vita. Si salvarono solo le guardie della scorta personale del Papa, nella fuga, attraverso il passaggio che collega il Vaticano a Castel Sant'Angelo.


Oggi, la Guardia svizzera pontificia si occupa della vigilanza, della sicurezza e della protezione del Papa all'interno del Palazzo Apostolico e durante i suoi viaggi, oltre che dei servizi d'onore alle udienze e ai ricevimenti. Tra gli altri incarichi, la Guardia svizzera presiede alle cerimonie nella basilica di san Pietro e nell'aula Paolo VI, controlla gli accessi in vaticano e la protezione del Collegio Cardinalizio.
Il corpo della Guardia è composta da 110 uomini, 6 ufficiali, 26 sottufficiali e 78 uomini di truppa, gli alabardieri
Per essere ammessi a far parte della Guardia svizzera, è necessario possedere una serie di requisiti, in mancanza dei quali non viene accettata la domanda. Ogni anno le nuove reclute fanno solenne giuramento nel Cortile di San Damaso, dove il cappellano della Guardia legge l'antico testo che dovranno ripete e giurare di rispettare. La cerimonia avviene il 6 maggio, in memoria della storica battaglia del Sacco di Roma.








mercoledì 13 marzo 2013

HABEMUS PAPAM

Mercoledì 13 Marzo.
Roma. CITTA' DEL VATICANO

Nessuno se lo aspettava... All'improvviso la fumata Bianca... Prima del previsto... Coglie tutti di sorpresa...
Gli occhi adesso sono tutti puntati sul comignolo da cui esce il fumo candido.


Le telecamere impazziscono... La folla esplode in un boato e le campane iniziano a suonare a festa....
Il Sacro Collegio ha maturato la decisione alla quinta votazione...
Habemus Papam...
Chi è... Ancora non lo sappiamo... L'attesa si carica di emozione... A tratti esplosioni di gioia della folla festante fanno pensare che stia per uscire il decano per dire la frase prevista dal protocollo:
Habemus Papam.
I giornalisti sono arrivati da tutto il mondo per assistere a questo momento.
E' la nomina del rappresentante spirituale più importante del mondo...
Chi sarà... L'attesa dura ancora... e ancora..
La piazza è sempre più gremita sotto la pioggia scrosciante, ma il momento è storico, tanto da attrarre fedeli cattolici e di altre confessioni, i quali sono incuriositi da questo momento che i cattolici vivono con tanta intensità...
Le televisioni straniere, di paesi con un culto diverso cercano di spiegare ai loro ascoltatori ciò che questo momento significa per i cattolici. In particolare per quelli italiani.
La banda del Vaticano, accompagnata dalle Guardie svizzere, suona l'inno di Mameli e poi l'inno nazionale della Città del Vaticano.....
.......................................................................... Ancora attesa, tra gioia, emozione ed aspettative...
Dei papabili si è parlato molto. C'è bisogno di un Papa che sia Pastore e Guida.... Chi sarà?
Quale nome assumerà?
Finalmente, si affaccia alla finestra il Cardinale Jean-Louis Pierre Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso per dire qual'è il nome del neo-eletto Papa:
Cardinal Jorge Marius Bergoglio,  Arci-vescovo di Buenos Aires, Gesuita, 76 anni, di origini piemontesi...
Il nuovo Papa prenderà il nome di Francesco I.
Movimenti sulla Loggia di San Pietro, dopo una breve attesa esce il 266° Papa:
Francesco I.


Nel vederlo, la sua immagine rimanda a quella di un altro Papa, salito al Soglio Pontificio molti anni prima, Giovanni XXIII.
Le prime parole del neo-eletto santo Padre sono semplici, quelle di un Pastore che chiede ai suoi fedeli di camminare insieme. Si definisce Vescovo di Roma.


"Fratelli e Sorelle buonasera, voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma, sembra che i fratelli Cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo... Ma, siamo qui....", poi il suo pensiero corre a Benedetto XVI, con una preghiera per lui... Quindi recita il Padre Nostro e l'Ave Maria.
Si pone con semplicità e chiede ai fedeli di dargli la loro benedizione...


ALASKA

250 miglia dal Circolo Polare. 49° Stato confederato degli Stati Uniti d'America.
Scenari incantati quasi mistici, fra nevi, ghiacci perenni, pini altissimi...
Tramonti che si tingono di arancione, per accarezzare tutte le sfumature di una tavolozza da pittore...
In sorvolo sul paese si sente una sensazione mista fra libertà e universo 0...




Il suo nome significa in lingua Aleutini terraferma. 1.720.000 chilometri quadrati circa di terra e ghiaccio. Più di tremilioni tra fiumi e laghi.Non è raro vedere un orso bruno in mezzo al fiume che sta pescando...
E non è nemmeno poi così raro attraversare boschi e notare qualche rara baita, che lancia segnali di vita.
Il fumo che esce dal camino e la carne, appesa ai rami per frollare, probabile bottino di un giorno di caccia...
Tutti sanno che la carne frollata, possibilmente sotto la neve, è migliore quando viene mangiata... Ma, lì sarebbe altrettanto certo che ad assaggiarla per primi sarebbero gli animali selvatici che popolano i boschi...




La città capoluogo è Juneau, ma la città più popolosa è Anchorage, con circa 283.000 abitanti.



Come vivono? Cosa fanno, oltre lavorare? Quali sono i divertimenti?
Chi vuole assaggiare dei piatti particolari può sbizzarrirsi, a partire dall'arrosto di balena bianca, alle pernice arrostita, sino ad arrivare ai bacherozzi allo spiedo. Quest'ultimo è consigliato solo ai palati più temerari.
Curiosando qua e la il tempo passa velocemente. La cultura degli Esquimesi e degli Indiani del Nord America è molto interessante. Scoprire come vivevano nei secoli passati e quali fossero le loro abitudini ed il loro modo di vivere nel quotidiano colpisce. Per l'organizzazione domestica e la preparazione degli abiti con le pelli di animale.
Immaginare gli scenari che si vedono, abitati dai loro nativi, porta a chiedersi "Come facevano?"
Eppure riuscivano anche a spostarsi con le slitte, via terra e con i kayak, via fiume.
Di qui, la voglia di fare un'escursione con il kayak, che se non si sa kayakare, diventa un'impresa non da poco. Ma, nel Glacier Bay National Park è qualcosa da non perdere. Si vedono cose che ti resteranno negli occhi a lungo. Un'altra impresa notevole è arrampicarsi sul Mount McKinley.
L'esperienza più elettrizzante, per chi ama un certo tipo di sport, sono le discese nel Nenana River...
Dove si svolge il Wild Water Festival, dopo il 4 luglio, una manifestazione che dura due giorni ed è teatro di gare nelle acque selvagge....