Da oggi, tutti i Martedì alle 11.00 sulle frequenze di Radioitaliauno, andremo a spasso per l'Italia, l'Europa e il resto del mondo.
A fare cosa?
Un tour virtuale per visitare luoghi.
E poi?
Assaggiare specialità, scoprire curiosità.
Da dove poartiamo?
Da Torino.
Un esempio?
La Mole Antonelliana, un edificio di Torino, nel centro storico, simbolo della città e d'Italia.
Il nome Mole deriva dal fatto che fu la costruzione in muratura più alta d'Europa, mentre il suo aggettivo deriva dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli. Tuttavia, nel corso del XX secolo, subì importanti ristrutturazioni con cemento armato e travi di acciaio, per cui essa non può più considerarsi una struttura esclusivamente in muratura.
Alta 167,5 metri, per anni fu l'edificio più alto di Torino, ma oggi, dopo la costruzione di altre due moderne torri, resta l'edificio più alto del solo profilo centrale urbano della città.
Oggi, al suo interno ha sede il Museo Nazionale del Cinema.
E per quanto riguarda il cibo?
Beh... Uno dei piatti più tipici in questa stagione è la Bagna Cauda, una tipica ricetta autunnale piemontese che possiamo tradurre come “salsa calda” è un intingolo a base di olio, aglio e acciughe con cui si condiscono verdure crude e cotte.
Secondo tradizione questo piatto si consumava nei territori dell’astigiano, delle Langhe del Roero e del Monferrato in occasione della vendemmia.
Dopo aver tolto il germoglio si taglia ogni spicchio d'aglio a fettine molto sottili e dopo averlo asciugato, si mette in un tegame con il burro per scioglierlo a fuoco lento e molto basso.
Dopo che l’aglio si è sciolto si aggiunge l’olio in cui sono amalgamate le acciughe tagliate a pezzetti.
Si continua la cottura sempre a fuoco basso, fino ad ottenere una salsina omogenea di colore marrone chiaro.
Le verdure da mangiare con la Bagna Cauda sono essenzialmente crude. E’ questo il caso di cardi, peperoni (che possono essere anche arrostiti o conservati in aceto), cavoli, scarola, indivia, porri, cipollotti lunghi (che si è soliti incidere nella base a croce e immergere nel vino locale), rape bianche e mele.
Buone anche le barbabietole rosse cotte al forno, cavolfiori lessi, cuori di cavolo lessi, cipolle al forno, patate bianche, zucca e polenta arrosto o fritte.
Per terminare la salsa si è soliti strapazzare, all’interno del tegamino, delle uova fresche.
A fare cosa?
Un tour virtuale per visitare luoghi.
E poi?
Assaggiare specialità, scoprire curiosità.
Da dove poartiamo?
Da Torino.
Un esempio?
La Mole Antonelliana, un edificio di Torino, nel centro storico, simbolo della città e d'Italia.
Il nome Mole deriva dal fatto che fu la costruzione in muratura più alta d'Europa, mentre il suo aggettivo deriva dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli. Tuttavia, nel corso del XX secolo, subì importanti ristrutturazioni con cemento armato e travi di acciaio, per cui essa non può più considerarsi una struttura esclusivamente in muratura.
Alta 167,5 metri, per anni fu l'edificio più alto di Torino, ma oggi, dopo la costruzione di altre due moderne torri, resta l'edificio più alto del solo profilo centrale urbano della città.
Oggi, al suo interno ha sede il Museo Nazionale del Cinema.
E per quanto riguarda il cibo?
Beh... Uno dei piatti più tipici in questa stagione è la Bagna Cauda, una tipica ricetta autunnale piemontese che possiamo tradurre come “salsa calda” è un intingolo a base di olio, aglio e acciughe con cui si condiscono verdure crude e cotte.
Secondo tradizione questo piatto si consumava nei territori dell’astigiano, delle Langhe del Roero e del Monferrato in occasione della vendemmia.
Dopo aver tolto il germoglio si taglia ogni spicchio d'aglio a fettine molto sottili e dopo averlo asciugato, si mette in un tegame con il burro per scioglierlo a fuoco lento e molto basso.
Dopo che l’aglio si è sciolto si aggiunge l’olio in cui sono amalgamate le acciughe tagliate a pezzetti.
Si continua la cottura sempre a fuoco basso, fino ad ottenere una salsina omogenea di colore marrone chiaro.
Le verdure da mangiare con la Bagna Cauda sono essenzialmente crude. E’ questo il caso di cardi, peperoni (che possono essere anche arrostiti o conservati in aceto), cavoli, scarola, indivia, porri, cipollotti lunghi (che si è soliti incidere nella base a croce e immergere nel vino locale), rape bianche e mele.
Buone anche le barbabietole rosse cotte al forno, cavolfiori lessi, cuori di cavolo lessi, cipolle al forno, patate bianche, zucca e polenta arrosto o fritte.
Per terminare la salsa si è soliti strapazzare, all’interno del tegamino, delle uova fresche.
Nessun commento:
Posta un commento